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Le radiografie fanno male
Le radiografie fanno male

Le radiografie fanno male: troppi esami inutili in Italia

I raggi X ritornano spesso sul banco degli imputati, ogni qualvolta che una nuova ricerca denuncia che sono responsabili dell’aumento di particolari casi di tumore; d’altronde il grave rischio dei danni derivanti da radiazioni ionizzante esiste, ma potrebbe essere evitato al massimo se la radiografia venisse fatta solamente nel momento giusto e nel modo giusto. Occorre infatti usare apparecchi con schermi di difesa efficaci e pellicole sensibilissime per utilizzare bassissime potenze di irradiazione. Oggi, di sistemi tecnologici moderni ed avanzati per questo scopo, ve ne sono molti e portano a diminuire anche del 75% l’intensità delle radiazioni emesse; però bisogna ugualmente schermare le parti che risultano più intaccabili dalle radiazioni e cioè tutte le ghiandole esistenti nel corpo umano. I rischi ed i costi delle radiografie sarebbero molto minori se alcuni medici non richiedessero troppo spesso ed inutilmente, radiografie a scopo preventivo, salvo le ipotesi a grave rischio e se nel nostro paese fossimo adeguati alle norme CEE, cosa che purtroppo ancora non è avvenuta.

 

Una delle radiografie più pericolose risulta essere l’ecografia 4D, visto che il collegio nazionale di ginecologi e ostetrici francesi ha messo in allerta parlando di un vero e proprio scandalo in relazione alla diffusione di questa pratica. Gli esperti spiegano che le parti del corpo più a rischio sono gli occhi e il cervello del nascituro, che sono più esposti agli ultrasuoni emessi da questo macchinario. Per il momento però non sono ancora state riscontrate prove evidenti di un collegamento tra l’emissione di certi ultrasuoni e lo sviluppo del feto, perchè si tratta di una tecnica ancora troppo recente, tutt’ora in fase sperimentale, nonostante sia già usata tantissimo negli Stati Uniti. Sembra invece provata la pericolosità delle radiografie per i pazienti in dialisi; alcuni scienziati infatti, hanno tenuto sotto osservazione un gruppo di 106 pazienti in dialisi per tre anni ed hanno calcolato l’esposizione d’irradiazione sulla base dei dati salvati nei files dell’ospedale.

 

La tomografia computerizzata risulta essere stata impiegata 248 volte e nella maggior parte dei casi i medici hanno poi riscontrato complicazioni neurologiche, emorragiche o respiratorie. Anche la mammografia è sotto accusa anche se fare una di queste lastre ogni due anni per rilevare la presenza di tumori al seno nelle donne tra 50 e 69 anni, riduce la mortalità per questa malattia; ma porta anche molte donne sane a ricevere una dose di radiazioni inutili. In Italia sono circa 40-50 milioni le prestazioni radiologiche che ogni anno si effettuano, quasi una per ogni abitante, bambini compresi, ma solo il 75% di questi esami che si contano ogni anno in Italia, per i medici sono da considerarsi appropriati. Gli altri, complici la tendenza sempre più dilagante della medicina difensiva e la non correttezza delle richieste, potrebbero tranquillamente essere evitati.


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