Ci siamo mai soffermati a pensare all’importanza che l’abbigliamento ricopre nel mondo del lavoro?
Sì l’apparenza che si dà, l’aspetto esteriore, che è la prima cosa che colpisce il nostro interlocutore.
Ci sarà capitato di entrare per esempio in un negozio e potremmo aver osservato che la persona che ci stava servendo aveva le unghie sporche o la barba incolta o i capelli trasandati. Probabilmente ciò ci avrà fatto considerare di cambiare negozio, indipendentemente dalla bontà della merce!
Questo perché la prima impressione non era stata positiva.
L’abbigliamento per il lavoro riveste lo stesso grado d’importanza all’interno di un’attività.
Avere a che fare, essere serviti da personale ben vestito, con colori ben abbinati e non vestiario trasandato o peggio ancora sgualcito, indubbiamente trasmette una certa fiducia e ci porta a pensare che se lui appare così probabilmente saranno i suoi prodotti o servizi.
I dipendenti, collaboratori e titolari rappresentano l’immagine dell’attività.
Molto spesso sono il primo contatto tra la ditta e il cliente.
Nella mente del cliente il loro aspetto è associato a quello della ditta, con tutte le conseguenze del caso.
In una società impostata su colori brillanti, vetrine scintillanti ecc. non ci si può porre in modo sciatto nei confronti dei propri clienti, in quanto, lo ripetiamo, rappresentiamo la ditta per la quale stiamo lavorando.
Occorre porre molta attenzione su quest’aspetto perché può fare una notevole differenza.
Certo che i nostri prodotti o servizi potrebbero essere di qualità superlativa e se solo il cliente avesse la possibilità di conoscerci meglio potrebbe rendersene conto.
Vero è anche che bisogna badare alla sostanza e non all’apparenza ma come citato in precedenza, spesso a una buona apparenza può seguire un’adeguata sostanza.
Queste sono le regole e se si vuole prosperare nel mondo del lavoro, sarà meglio non violarle.
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