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Nuovi generi musicali

Il contesto musicale internazionale è stato colpito da una nuova onda latina, dove un ruolo di primo piano è giocato dal reggaeton. Se è vero che la musica latina è caratterizzata da un’evoluzione costante, in cui si intersecano le migrazioni, la tradizione e le continue innovazioni, è facile capire perché con il passare degli anni generi inediti facciano capolino e si susseguono. Stiamo parlando di una musica che è stata in grado di resistere alle guerre, alle dittature militari, ai disastri naturali e perfino alle carestie: ecco perché sopravvive a prescindere dal cambiare delle mode.

Alla scoperta del reggaeton

In questo momento, il panorama è dominato dal reggaeton, con cui tutti abbiamo acquisito familiarità grazie a un tormentone come Despacito. Ma dietro il ritmo dei brani studiati apposta per diventare delle hit mondiali si nascondono molteplici varianti, alcune delle quali spirituali o comunque difficili da immaginare. Un esempio in tal senso proviene dalla musica di Kelman Duran, artista della Repubblica Dominicana: un genere tutto da ballare, e che però maschera delle inquietudini generazionali, dove le sonorità africane e caraibiche esplodono in atmosfere di festa che si alternano a linguaggi spettrali, campionamenti e distese desertiche.

Che cos’è la cumbia

Vale la pena di menzionare anche la cumbia, un genere che è nato in Colombia e che da lì si è diffuso anche nel resto del Sud America. Nel corso del tempo ha conosciuto delle contaminazioni, come quelle che si sono verificate in occasione delle feste Zizek argentine per effetto del produttore Pedro Canale, che ha aggiunto un tocco di elettronica. Uccelli del Belize e selve della Bolivia sono stati introdotti tra i suoni delle feste, che poi sono stati istituzionalizzati nella digital cumbia in una vera e propria etichetta musicale che accoglie Nicola Cruz, Mitù e La Yegros, giusto per menzionare gli artisti più rappresentativi.

Chi è Nicola Cruz

Figlio di genitori originari dell’Ecuador, Nicola Cruz è nato in Francia ma si è poi trasferito con mamma e papà a Quito, nella terra di provenienza della sua famiglia. Qui, ispirato dai paesaggi e dalle atmosfere delle Ande, si è dedicato a composizioni caratterizzate da bassi moderni che traggono spunto dai rituali tipici della popolazione indigena, dalla cultura del passato e dai panorami locali. Oggi Cruz può essere considerato un fenomeno mondiale, portavoce non solo della new latin wave, ma soprattutto del cosiddetto andes step.

Gli alfieri dell’electro cumbia

Nel novero degli esponenti più rappresentativi dell’electro cumbia ci sono anche i Dengue Dengue Dengue, che hanno contribuito a fare di questo genere il più ballato in Perù. Questi artisti vanno in scena usando delle maschere fluo, che rappresentano una diretta rievocazione del folklore di Lima e del resto del Paese. I Dengue Dengue Dengue sono Rafael Pereira e Felipe Salmon, e con le loro competenze sono in grado di dare vita a vere e proprie tempeste sonore digitalizzate dal clima tropicale, in un mix perfetto tra visual intriganti e sound futuristico.

Dal Sud America al Continente Nero

Spostandoci dall’America Latina all’Africa, non si può non citare l’afrobeat di Fela Kuti, una vera leggenda ammirata dai giovani nigeriani del ghetto di Lagos, attratti anche dalla dancehall della Giamaica e dall’hip hop che arriva dagli Stati Uniti. Tutti questi generi musicali, mescolati gli uni con gli altri, hanno dato vita a un connubio di linguaggi, con le influenze del rhythm and blues, dell’elettronica, del jazz e del funk. I ritmi propulsivi di questa zona dell’Africa si ibridano in un cantato che spazia dal francese alla lingua inglese, passando per pidgin, yoruba e altri dialetti locali. L’avvento dell’autotune si è affiancato a una maggiore attenzione alle melodie, mentre i pezzi sono diventati più brevi: queste, oggi, sono le caratteristiche peculiari dell’afrobeats, che non è solo uno stile musicale, ma è anche e soprattutto un movimento culturale.

L’espansione dell’afrobeats

Fa specie pensare che poco più di un decennio fa questo genere era ritenuto clandestino, e che oggi ha raggiunto un successo clamoroso accanto al boom di Nollywood, l’industria cinematografica della Nigeria. I nomi più noti sono quelli di Tekno, Burna Boy e Tiwa Savage, e a contribuire alla diffusione della musica ha contribuito anche The Lion King: The Gift, film con la colonna sonora di Beyoncé. Fra le nuove generazioni, invece, i nomi che spiccano sono quelli di Afro B, di Young John e di Aya Nakamura.

Chino Amobi

Infine, un’ultima citazione è doverosa per Chino Amobi, lui pure di origini nigeriano pur essendo cresciuto negli Usa: il produttore americano ha dato il la a una corrente del sound decisamente sperimentale, se non addirittura futuristica, con la collaborazione di Angel-Ho, che arriva dal Sud Africa, e di Nkisi, che ha origini congolesi ma si è formata prima in Gran Bretagna e successivamente in Belgio. Sono loro ad aver creato NON worldwide, etichetta e piattaforma che raggruppa artisti rappresentativi della diaspora africana.

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