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Nuova Zelanda

E ngā iwi o te ao katoa, Haere mai ki Aotearoa. “Persone da tutto il mondo, Benvenute in Nuova Zelanda”.

Slogan in lingua māori

Aotearoa è la denominazione della Nuova Zelanda in lingua māori. Se scomposta, essa si potrebbe tradurre così: Ao con “Terra, Mondo, alba o brillante” (a seconda del contesto); Tea con “trasparente o bianca” ed infine Roa con il volatile Apteryx haastii o kiwi, endemico dell’Isola meridionale della Nuova Zelanda. Un uccello particolare, inadatto al volo. Pura fantasia. Eppure il tutto corrisponde.

In cosa consiste l’accoglienza con l’hongi? E cos’è la waka? Questo approfondimento è proprio dedicato a tali aspetti. Ed insieme ad essi, si darà uno sguardo alla grammatica della lingua māori. In quanto alla waka, poi, ci sarà un’inedita curiosità al termine dell’articolo.

Per la stesura di questo contenuto, il lavoro si è sviluppato consultando le seguenti fonti: Te Aka Māori Dictionary, Te Kete Tikanga Māori e 1 NEWS. Naturalmente, c’è un oceano di informazioni sia sulla cultura māori sia sulla Nuova Zelanda, che non può essere compresso in un solo contenuto. Al momento, ci crogioliamo intorno al calore di queste genuine tradizioni. Kia kaha!

Aotearoa: Paese che vai, pronuncia che trovi

In questo capitolo diamo uno sguardo alla pronuncia della lingua māori. Fare la conoscenza di una nuova lingua entusiasma il cervello. Ed in particolare, il cuore. Anche solo per non sentirsi del tutto estranei in terra straniera. Allora, tuffiamoci!

Nella lingua māori vi sono sei vocali, che possono avere un suono breve o lungo. Nel caso delle vocali lunghe, vi si trova sopra il segno diacritico macron, ossia il trattino “¯“. Di quali vocali parliamo? Delle seguenti:

  1. a/ā
  2. e/ē
  3. i/ī
  4. o/ō
  5. u/ū.

Quando le parole presentano un dittongo, ogni singola vocale mantiene il proprio suono armonizzandosi. Tutte le parole della lingua māori terminano con una vocale.

Insieme alle vocali, ci sono anche i suoni consonantici, ossia:

  • h
  • k
  • m
  • n
  • ng
  • p
  • r
  • t
  • w
  • wh, la cui pronuncia è “f”.

In Aotearoa tutto inizia da un Hongi

Cos’è l’hongi? È un saluto tradizionale che i Māori si scambiano in ogni circostanza, formale ed informale. In cosa consiste l’hongi? Semplicissimo, ma profondo e sincero, tale saluto si pratica tra due persone, dandosi la mano. E con il volto ci si avvicina, dolcemente fin a toccarsi il naso.

In questa connessione, si chiudono gli occhi, vivendo un’esperienza tanto rilassante quanto emozionante. Talvolta, qualcuno bacia la guancia della donna. Ma non è detto che accada. Tutto, naturalmente, dipende dalle singole tradizioni. Una volta connessi, quali saluti a parole seguono? Vediamoli di seguito.

Aotearoa: quali sono gli Ngā Mihi?

Nella cultura māori si fa la differenza tra saluti formali ed informali. Impariamo prima gli ngā mihi formali:

  • Tēnā koe: Ciao/Salve rivolto ad una persona; tale espressione può significare anche Grazie.
  • Nō hea koe? Nō Aotearoa/Ūropi ahau: Di dove sei? Sono della Nuova Zelanda/dell’Europa.
  • Tēnā kōrua: Ciao/Salve rivolto a due persone.
  • Tēnā koutou: Ciao/Salve rivolto a tre o più persone.
  • Tēnā koutou katoa: Ciao/Salve rivolto a tutti.
  • Kia pai tō mutunga wiki: Buon fine settimana!

Ora diamo uno sguardo ai saluti informali:

  • Kia kaha!: Forza!/Avanti!/Attenzione!
  • Kia ora!: Ciao/Saluti! ma anche Grazie/D’accordo.
  • kia ora tātou: Ciao a tutti!
  • Kia ora rā e hoa!: Ciao amico/Buona giornata a te!
  • Ata mārie: Buongiorno/Un pacifico giorno!
  • Pō mārie: Buonasera/Una pacifica sera.
  • Haere mai!: Benvenuti!
  • Nau mai ki te wā kāinga: Bentornati!

Aotearoa: cosa sono i Poroporoaki?

I poroporoaki sono i saluti di congedo. Quindi, al momento della partenza o alla fine di un incontro ci si saluta così:

  • Ka kite anō: Ci vediamo dopo.
  • Ka kite anō āpōpō: Ci vediamo domani.
  • Hei konā mai: A presto.
  • Haere rā: Arrivederci (a qualcuno in partenza).
  • E noho rā: Arrivederci.
  • Kia pai tō rā: Buona giornata!
  • Kia pai tō mutunga wiki: Buon fine settimana!
  • Ngā mihi mō tō manaakitanga mai: Grazie per la tua gentilezza.
  • Kia pai te haere: Buon viaggio.

Aotearoa: una Waka in tōtara riemerge dopo una storica burrasca

Tōtara wāhirua, he kai nā te ahi.

“Un albero di tōtara tagliato è cibo per il fuoco. Ma la divisione e la mancanza di unità conducono al fallimento”.

Proverbio māori

Secondo una notizia diramata da 1 NEWS, di recente è stata scoperta un’antica waka, ossia canoa. Dove? Nel fiume Pātea. Ci troviamo sull’Isola del Nord della Nuova Zelanda. Un capitolo di storia apparentemente sepolta, riemerge per raccontarsi e sfoggiare la sua temeraria bellezza.

Nel 1869, la waka veniva nascosta dai Māori. Per quale motivo? Per proteggerla dalle confische inglesi. La Corona britannica, accusando i membri di alcune tribù di tradimento, li incarcerava a Otago, nell’Isola meridionale. Azioni brutali, frutto di un (in)disturbato espansionismo coloniale, di carattere ossessivo compulsivo. Per i Māori, purtroppo, non c’era scampo. La detenzione forzata significava atroci sofferenze e nei casi estremi, la morte.

Una pagina di storia che le popolazioni locali vogliono seppellire, ma onorare. Almeno in occasione del 154esimo anniversario. Nonostante le interferenze della monarchia inglese, Aotearoa non si arrende. Essa ha tutto il diritto di riscoprire un tassello mancante del suo doloroso passato.

Ad ogni modo, la canoa è stata ritrovata grazie alla collaborazione tra Iwi ed il Ministero del Patrimonio Culturale. La certezza che sia antica, si deve alla costituzione in legno di tōtara. Questo è un albero autoctono della Nuova Zelanda, dal quale, all’epoca, veniva ricavato il legname utile. Data la sua importanza, il tōtara diviene appunto protagonista del proverbio qui citato. Si è deciso, così, di sottoporre la waka ad un’opera di restauro nella città di New Plymouth.

I Māori sono un popolo interconnesso con le forze naturali, che da sempre vive in un armonioso equilibrio tra flora e fauna. La sincerità dell’essere umano, che esprime il suo legame con la Terra ed impara dai saggi, è qualcosa di prezioso. In ogni individuo convivono due lati di personalità contrapposti: il selvaggio ed il razionale. Tutto sta ad ammainare le inclinazioni predatorie e spiegare la vera natura. Solo così, la navigazione godrà del tanto sospirato vento favorevole. Kia pai te haere!

Alessia Teodora Schito

Copywriter