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MOKA

La moka è uno degli esempi di design italiano più conosciuti nel mondo. Si tratta di un oggetto che molti di noi sono abituati a utilizzare tutti i giorni, e che vale la pena di scoprire per la sua storia. Inventata da Alfonso Bialetti nella prima metà degli anni ’30 del secolo scorso, fa parte addirittura della collezione permanente del Museo del Design della Triennale di Milano, oltre a essere esposta al Moma di New York. Alfonso Bialetti gestiva, ai tempi in cui ebbe l’intuizione che avrebbe reso famoso il suo cognome, una officina in cui venivano prodotti semilavorati in alluminio.

Come è nata la moka

Guardando la moglie intenta a fare il bucato, Bialetti trovò lo spunto per la creazione di un oggetto di design che sarebbe diventato unico. Per lavare i panni, la signora Bialetti si serviva delle lisciveuse, una particolare lavatrice dotata di una specie di caldaia in cui dovevano essere messi il detersivo, l’acqua e i panni. Tale strumento presentava un tubo con un foro in corrispondenza dell’estremità superiore; nel momento in cui iniziava a bollire, l’acqua saliva nel tubo, per poi raffreddarsi e tornare giù. In questo modo poteva essere sciolta la liscivia, che andava a distribuirsi sui panni.

Perché la moka si chiama così

Ma da dove arriva la denominazione così particolare della moka? Sembra che il riferimento sia a Mokha, una città dello Yemen, vale a dire una delle aree di produzione del caffè più note, soprattutto per ciò che riguarda la qualità arabica, di grande pregio. Ovviamente, già prima che la moka venisse inventata si beveva il caffè, visto che in Europa lo si consumava addirittura dal XVI secolo, quando era stato importato dalle terre arabe. Fino all’intuizione di Bialetti, si usava il pentolino nelle regioni settentrionali e la napoletana nelle regioni meridionali: così si preparava il caffè.

Come si faceva il caffè prima della moka

Il metodo più comune, in sostanza, prevedeva di far bollire l’acqua insieme con il caffè, in modo che la polvere si depositasse. Così, si versava il contenuto nelle tazze, e ne derivavano i fondi. Nei primi anni del XIX secolo si misero a punto delle alternative, come la napoletana, o cuccumella. A dispetto del nome, a inventarla fu un francese: nel corso degli anni prese piede, fino a quando la moka non ne causò un parziale declino. Va detto, comunque, che le cuccumelle al Sud si usano ancora oggi.

Tanti modi per consumare il caffè

La moka è lo strumento che usiamo noi italiani per preparare il caffè, ma nei diversi Paesi del mondo ci sono modalità di realizzazione e di consumo differenti. Basti pensare al caffè che viene preparato con la caffettiera a stantuffo, un’invenzione che risale più o meno ai tempi in cui fu creata la moka; oppure al caffè all’americana, per il quale c’è bisogno di una caffettiera a filtro; o, ancora, al caffè turco, che richiede una caffettiera specifica conosciuta con il nome di ibrik/cezve.

Come è cambiata la moka nel corso di tempo

Nel corso di quasi un secolo, per altro, anche la moka è andata incontro a cambiamenti importanti. a non mutare è la sua struttura in alluminio, a forma di ottagono, che non a caso è stata brevettata: è una delle peculiarità che ancora oggi distinguono questo oggetto, un vero esempio di design made in Italy che ha saputo conservare la propria originalità.

Le altre caffettiere

Le collezioni di Alessi comprendono numerose caffettiere che sono state ideate da celebri designer: molto famosa è la 9090 disegnata da Richard Sapper, che nel 1979 si è aggiudicata il prestigioso riconoscimento del Compasso d’Oro. Si tratta della prima caffettiera da espresso che sia mai stata proposta da Alessi, e fa parte della Permanent Design Collection del Moma di New York proprio come la moka. Sapper, con questa creazione, voleva realizzare una macchina con le attrezzature di cui Alessi già disponeva, nella maniera meno costose possibile. Alessi è un’azienda che si occupa di produrre oggetti in acciaio inox con lo stampaggio a freddo dei metalli.

Le caffettiere di Alessi

Le caffettiere espresso che si usavano a quei tempi erano pericolose se non funzionavano in maniera appropriata. Non si correvano rischi, invece, con la 9090, che faceva della semplicità il proprio tratto peculiare. La scelta della monomatericità non era casuale, perché permetteva di dire addio agli inconvenienti legati alla sostituzione dei manici. Quelli in plastica, infatti, prima o poi si bruciavano, e quando ciò accadeva non si poteva fare altro che buttare la caffettiera e prenderne una nuova. La conica è un’altra delle moka di Alessi simboliche: a idearla fu Aldo Rossi, e dà l’idea di una mini architettura in cucina. Lo stesso Rossi poco tempo dopo avrebbe dato vita a La cupola, basata sullo stesso principio.

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