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Attacco di panico

Se hai delle forze e non le usi, prima o poi ti si rivolteranno contro.

Antico proverbio cinese

L’attacco di panico terrorizza chiunque. Si tratta di uno stato emotivo che irrompe nelle stantie certezze in cui spesso ci si abbarbica. Nonostante tale manifestazione psicologica sia devastante per chi la vive, è transitoria. In realtà, l’attacco di panico si affaccia sull’anima, quando ci si irrigidisce, perdendo la spontaneità. E di conseguenza, si ignora la propria unicità.

Ecco che si tende subito ad abusare di medicinali, pensando che essi siano la via giusta da seguire. La terapia farmacologica va concordata con il personale medico specializzato e soltanto in caso di effettivo bisogno. L’approccio migliore è quello di conoscere il disagio senza timore, perché così giunge la guarigione.

Da dove trae origine il panico? Quali sono i sintomi? Si può superare il blocco causato dalla paura incontrollata? Ci sono periodi in cui lo si percepisce maggiormente? Per ogni male c’è un rimedio. Questo approfondimento guarda da vicino l’attacco di panico, fornendo dei suggerimenti di carattere pratico, al fine di approdare sulla soluzione. Buona lettura!

L’attacco di panico deve la sua origine al dio Pan

Il termine panico deriva da quello greco panikos e significa letteralmente del dio Pan. Nell’immaginario collettivo degli antichi, la divinità veniva visualizzata come un essere per metà uomo e metà caprone. Secondo la mitologia greca, il dio Pan viveva nei boschi selvaggi dell’Arcadia. Egli compariva all’improvviso, seminando il terrore sia tra le ninfe sia tra i passanti. Ed allo stesso modo, il dio Pan scompariva, lanciando dei tremendi ululati.

I malcapitati ne rimanevano sbigottiti, pertanto essi non riuscivano ad elaborare l’accaduto, venendo pervasi dal forte sconcerto. Infatti, il dio Pan viene descritto come un essere invisibile, ma capace di farsi sentire attraverso un urlo spaventoso. In tal modo, egli aveva la meglio nella battaglia contro i Titani. L’impossibilità di associare un corpo ad una voce, talmente possente, rappresenta esattamente l’intensità del disagio emotivo provato.

I sintomi dell’attacco di panico

Quali sintomi accompagnano l’attacco di panico? Dopo averne appreso le origini, si possono dedurre le sensazioni che si scatenano. Questa manifestazione psicologica si manifesta attraverso:

  • improvvisa paralisi emotiva
  • acuto malessere interiore
  • disagio psicofisico
  • senso di vergogna
  • immagine di sé vulnerabile
  • paura di non guarire.

Chi viene colto dagli attacchi di panico? A soffrirne di più sono proprio le persone che cercano di controllarsi, reprimendo la propria naturalezza. Esse vogliono sembrare sicure ed equilibrate, ad ogni costo. Un costo che, però, si paga caro. Sacrificare la spontaneità non è mai una buona idea. Prima o poi, l’inconscio presenta il conto.

Tutta l’energia, impiegata e compressa dietro alle varie maschere indossate per uniformarsi, esplode all’improvviso. Come un vulcano. A questo punto, ci si sente smarriti e in balia di un nulla al quale non si riesce a dare un volto. Quello del dio Pan. L’attacco di panico scuote il mondo interiore urlando.

L’attacco di panico altera la percezione della realtà

L’attacco di panico si può manifestare anche durante il cambio di stagione. L’arrivo dell’estate, di solito, accende l’anima di gioia, poiché si è proiettati verso il mare e l’aria aperta. Mentre per chi soffre d’ansia, il passaggio stagionale viene percepito come una sorta di minaccia alla staticità. Di fatto, tale stato emotivo imprigiona la persona in un circolo vizioso di paure mentali.

Ad alterare la percezione della realtà contribuisce anche il clima estivo. Già, perché d’estate la temperatura elevata, insieme all’umidità ed alle ore di sonno ridotte, fa scattare l’allarme. Quindi, il malessere è dovuto tanto a fattori ambientali quanto a stati emotivi.

L’afa opprimente può causare:

  • tachicardia
  • debolezza
  • sudorazione eccessiva
  • difficoltà respiratoria.

Non bisogna spaventarsi, se ci si sente spossati. Tutto arriva e tutto passa. L’importante è non stravolgere i propri ritmi biologici. E se accade, è opportuno invertire la tendenza. L’attacco di panico può insorgere ovunque. Sia a casa sia fuori. Di solito, chi ne soffre tende ad evitare di vivere. “E se poi mi sento male?” è la classica domanda che innalza la gabbia.

Attacco di panico: l’accoglienza libera la genuinità ingabbiata

Rifuggire un qualsiasi disagio emotivo lo rafforza. La soluzione, invece, sta nell’accoglienza e nell’ascolto della manifestazione emotiva. Il conflitto tra ragione e sentimento è naturale, poiché il cervello è diviso tra caos e ordine, in un braccio di ferro. Perché arriva l’attacco di panico? Per liberare una forza imprigionata e repressa dentro l’anima.

A furia di evitare e risparmiare coinvolgimenti emotivi, per paura del dolore, si diventa prigionieri. Come si può uscire dal circolo vizioso? Innanzitutto, occorre allentare il rigido controllo sulle emozioni e sulle azioni. È fondamentale vivere con leggerezza e spontaneità. Poi, all’insorgenza del disagio, è bene ascoltarlo, invece di soffocarlo.

Quali sono i rimedi? La natura ci offre l’aiuto con tisane di camomilla, malva o biancospino, ad esempio. Escludendo un’eventuale allergia (previa consulenza medica), esse calmano lo stato d’ansia, permettendo alla persona di rilassarsi mediante esercizi di respirazione ed immagini.

Cosa significa? La respirazione sta alla base del benessere. Se si perde l’equilibrio, la si può recuperare inspirando per alcuni secondi dal naso ed espirando dal naso o dalla bocca. Tra un respiro e l’altro vanno osservati dei secondi di pausa. Così, la respirazione non viene forzata e si avverte il relax. Non conviene inspirare attraverso la bocca, perché alimenta la sensazione fuorviante del debito di ossigeno. E di conseguenza aggrava il malessere.

Infine, le immagini mentali costituiscono una valida tecnica psicologica che aiuta a lasciarsi andare. Se si vive una situazione che appare senza via d’uscita, è salutare ricostruire la fiducia nelle proprie capacità, richiamando alla memoria l’immagine di un guerriero o della regina delle nevi. Suonerà fanciullesco, ma è esattamente ciò che serve per sorvolare i problemi senza esserne sopraffatti. Auguri di benessere ed equilibrio!

Alessia Teodora Schito

Copywriter