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Sushi

Il Sushi ormai da qualche anno è una tendenza consolidata anche in Italia. Non c’è più posto soltanto per pizza e pasta ma anche per Nigiri, Uramaki e tantissimi altri tipi di sushi. Che tu faccia parte del team sushi addicted o non ne sappia nulla in merito, leggi l’articolo per scoprire 11 curiosità su questo antico e prelibato piatto giapponese. Alcune credici ti lasceranno a bocca aperta!

1. Dove è nato il Sushi?

Partiamo da una premessa importantissima: il sushi è nato in Cina e non in Giappone. A dirla tutta non era nemmeno considerato una pietanza. Nasce infatti come metodo per conservare il cibo. Il pesce veniva conservato avvolgendolo nel riso cotto. Grazie alla fermentazione del riso si crea un ambiente alcalino che consente di conservare il pesce per diversi mesi. Ed è proprio così che il sushi arriva sulle bancarelle di Tokyo intorno al 1800.

2. Chi ha inventato il sushi?

Hanaya Yohei, anche noto come Yoshi, è colui che ha inventato il sushi. Verso la prima metà dell’800 ebbe l’intuizione geniale: servire il riso pressato con una fettina di pesce marinato. Qualcosa di molto diverso da ciò che siamo abituati a mangiare oggi ma è indubbio che il sushi sia nato proprio grazie a Yoshi.

3. Come è arrivato il sushi in Occidente

Il sushi arriva in Occidente nel 1953 grazie all’imperatore del Giappone Akihito che in quegli anni era un giovane principe. Durante il suo viaggio a Washington, il reale omaggiò con il sushi gli ufficiali americani ospitati nell’ambasciata giapponese.

4. Il primo sushi bar in Italia

In Italia il sushi arriva nel 1972 grazie a Hirazawa Minoru. Arriva a Roma per gestire l’apertura di un locale giapponese e dopo qualche anno si sposta a Milano per aprire una filiale. Nel 1977 Minoru è alla guida di un semplice negozio di alimentari giapponesi che diventerà il primo sushi bar in Italia. Ecco come è nato Poporoya (in giapponese casa del popolo). Proprio di fronte ad esso Minoru ha aperto nel 2007 il ristorante Shiro Poporoya, ad oggi un punto di riferimento a Milano per gli amanti della cucina giapponese.

5. In Giappone il sushi non è al salmone

In Giappone il sushi con il salmone non esiste. A Tokyo nel popolare mercato del pesce si trovano soltanto prodotti locali. Il salmone è norvegese, ecco perché non rientra tra gli ingredienti per comporre il sushi.

6. Perché viene sempre servito lo zenzero con il sushi?

Lo zenzero serve per “pulirsi” la bocca tra un piatto e l’altro. Non è dunque una mera decorazione. Il sapore è decisamente particolare ma mangiarne un pezzettino tra un boccone e l’altro consente di non confondere i sapori. Insomma prepara le papille gustative ad apprezzare ogni singola portata.

7. Quello che mangiamo noi non è il vero wasabi

Hai presente la salsa verde servita insieme allo zenzero? Bene si chiama wasabi ma in realtà in pochissimi ristoranti in Italia è prodotta utilizzando la pianta rara e costosa da cui prende il nome la salsa. Nella maggior parte dei casi viene infatti preparata miscelando sedano, polvere di rafano e colorante per cibi. Occhio alle quantità, la salsa è piccante.

8. A cosa serve la soia?

La salsa di soia viene utilizzata affinché il sapore del pesce non venga alterato e per mantenere intatta la consistenza del riso. Andrebbe versata un po’ alla volta nell’apposita ciotola evitando di far cadere pezzetti di cibo interno. Se sprechi soia o riempi la ciotola di chicchi di riso o pesce, sappi che commetti una gaffe che il galateo giapponese non perdona.

9. Come si mangia il sushi?

Forse non lo sai, ma il sushi va degustato seguendo una precisa sequenza. Secondo la tradizione si comincia con i piatti dai sapori più delicati e si continua poi con quelli più decisi e piccanti. L’ordine da seguire è questo: platessa e seppia, tonno e aringa, anguille, sgombro, uova di pesce e riccio di mare. Il sushi va mangiato con le mani ed in un sol boccone. Dunque niente bacchette per i nigiri, uramaki, futomaki etc. Si usano soltanto per il chirashi, gli spaghetti di riso e tutte le altre pietanze che difficilmente potresti mangiare con le mani.

10. Come si diventa sushiman

Se pensi che basti un semplice corso per diventare un maestro di sushi, sei sulla strada sbagliata. Per diventare sushiman il percorso è lungo. I primi due anni si fa apprendistato, si osserva soltanto. Si passa poi alla pratica con la tecnica di cottura del riso e soltanto dopo 4 anni è possibile imparare l’arte del taglio del pesce e i metodi per comporre il sushi. In Giappone oltre che in cucina, l’apprendista trascorre molte ore anche al mercato del pesce. Qui, il suo maestro gli insegnerà come scegliere il pesce e come contrattare con i venditori per l’acquisto.

11. Esiste un giorno dedicato al sushi

Ogni anno il 18 giugno ricorre il Sushi Day. Una giornata dedicata esclusivamente al sushi. Segna in agenda la data e rendi omaggio alla gustosa pietanza giapponese che ha conquistato tutto il mondo.

Flavia Improta