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Innovazioni che potrebbero cambiare il mondo

I ricercatori di IBM, con la collaborazione di operatori privati e pubblici, sono impegnati per individuare nuove risorse che permetteranno di far fronte alle sfide mondiali più importanti, grazie a una costante e intensa attività di laboratorio. Uno degli ambiti oggetto di indagine è quello della fotoresistenza. Si calcola che entro tre anni il numero di device connessi sarà tre volte superiore al numero di persone viventi sul nostro pianeta. Il problema è che dei dispositivi che usiamo oggi, ce ne sono molti che non sono del tutto sostenibili, soprattutto a causa dei semiconduttori da cui sono formati.

Il nuovo obiettivo di IBM

Questo è il motivo per il quale IBM si è posta l’obiettivo di trovare, nel corso degli anni a venire, materiali nuovi grazie a cui i produttori di semiconduttori abbiano la possibilità di rendere i propri dispositivi più sostenibili. In tale scenario, un ruolo molto importante è quello che sarà rivestito dalla ricerca continuativa, dall’intelligenza artificiale e dal calcolo quantistico avanzato, così che possano essere messi a punto computer migliori: con un livello di sicurezza più elevato e, al tempo stesso, con una sostenibilità superiore. Gli strumenti che IBM ha fornito in tal senso dovrebbero mettere gli scienziati nelle condizioni di esaminare i dati conosciuti a proposito delle sostanze chimiche fotoresistenti. I sistemi di intelligenza artificiale, in sostanza, potrebbero favorire la messa a punto di nuovi modelli, con gli obiettivi ambientali che verrebbero soddisfatti da classi di composti.

I cambiamenti climatici

Un’altra sfida da vincere è quella contro i cambiamenti climatici, per mitigare i quali è necessario catturare l’anidride carbonica per poi trasformarla. Gli esperti sono concordi nel sottolineare che nel giro di 5 anni i livelli di anidride carbonica presenti nell’atmosfera risulteranno non più sostenibili. Le aziende come IBM e i governi sono al lavoro per ridurre la temperatura globale e per intervenire sulle emissioni. Affinché il risultato possa essere raggiunto, occorrono processi nuovi e materiali innovativi che consentano la trasformazione del gas. Le tecnologie dovranno essere in grado di catturare meglio le emissioni atmosferiche, in modo che l’anidride carbonica possa essere convertita in componenti utili.

Il lavoro di IBM sull’anidride carbonica

Uno staff di studiosi dell’azienda è al lavoro per indagare su materiali e metodi che esistono già e che quindi sarebbero pronti per essere utilizzati. Le informazioni presenti nei documenti e nei brevetti potrebbero essere estratte tramite tecnologie NLP e cloud, e in seguito l’intelligenza artificiale sarebbe applicata ai materiali più conosciuti adoperati per sfruttare l’anidride carbonica e catturarla. Il traguardo da raggiungere consiste in un incremento dell’efficienza, tale da limitare la quantità di anidride carbonica inquinante presente nell’atmosfera.

La crescita della popolazione mondiale

È molto veloce la crescita della popolazione mondiale, e le stime più attendibili a tal proposito lasciano ipotizzare che entro i prossimi 30 anni la popolazione mondiale toccherà la soglia dei 10 miliardi di persone, vale a dire 2 miliardi in più rispetto a oggi. Una nuova realtà di fronte alla quale non si possono chiudere gli occhi, e che presuppone la necessità di assicurare l’accesso al cibo. Per la produzione alimentare, un ruolo molto importante è quello che tocca ai fertilizzanti: tuttavia bisogna trovare delle tecniche di produzione più efficienti e che consumino una minore quantità di energia. Nei fertilizzanti industriali moderni, l’ingrediente più importante è l’azoto, vale a dire il gas più abbondante che si trovi nell’atmosfera. Il problema è che per ottenere mille chili di fertilizzante occorre bruciare mille chili di energia fossile, così che l’azoto possa essere trasformato nei nitrati che poi si potranno impiegare in ambito agricolo.

Gli antivirali

La pandemia da coronavirus ha messo in evidenza una necessità critica, che è quella che riguarda la progettazione di un processo di scoperta dei farmaci che risulti più efficiente, affinché le minacce virali del futuro possano essere affrontate meglio e con più rapidità. Non si può negare che la messa a punto di nuovi medicinali richieda investimenti considerevoli dal punto di vista economico e sia molto impegnativa. Per di più necessita di molto tempo. Di solito, prima che un nuovo medicinale venga posto in commercio servono oltre 10 anni e non meno di 2 miliardi di dollari. IBM, dunque, ha scelto di applicare la data analysis, il cloud e l’intelligenza artificiale per rendere più rapido l’iter di individuazione dei farmaci. In questo modo le terapie necessarie per contrastare i virus potranno essere scoperte più velocemente, il che favorirà anche una diminuzione dei costi della ricerca.

Ripensare le batterie

L’ultima sfida colta da IBM, infine, è quella di ripensare le batterie, perché l’energia rinnovabile che si usa oggi non è affidabile come si è soliti pensare. C’è bisogno di impianti di stoccaggio per assicurare la continuità energetica e, soprattutto, non incappare in inconvenienti legati a situazioni di intermittenza.

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