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Memoria

La consapevolezza della memoria è uno di quei concetti che è più facile comprendere nel momento in cui non ci sono più. Infatti basta pensare a quante volte può capitare di non ricordare la password di un account, di posta elettronica oppure di qualche social, e perfino il PIN di un telefono o quello di un bancomat. Lo stesso può accadere con le parole, che a volte rimangono sulla proverbiale punta della lingua. È proprio in questi casi che ci si rende conto di quanto la memoria sia importante.

In realtà, nonostante gli esempi precedenti, con il termine “memoria” non ci si riferisce solamente alla capacità di immagazzinare i ricordi, oltre a farli riaffiorare nel momento opportuno e dai noi desiderato, come nel caso di un esame. Questo processo può avvenire anche in modo meno consapevole, per esempio quando ci si trova in una situazione che, per qualche motivo, è analoga a un’esperienza già vissuta. Ciò permette di fare delle scelte ponderate, ma anche di provare più o meno piacere, per esempio, a interagire con qualcuno che a primo impatto ci risulta familiare. Come risulta evidente, si tratta di situazioni ben distinte.

Quanti tipi di memorie esistono?

Secondo la classificazione più diffusa, la memoria può essere a breve o a lungo termine. All’interno di queste due categorie, però, si trovano tipologie di memoria suddivise secondo la funzione e le caratteristiche di ognuna.

Memoria motoria

Si tratta della memoria designata a ricordare i movimenti e i gesti, individuali o in sequenze motorie, che utilizziamo quotidianamente. A questa si possono ricondurre, ad esempio, la capacità di muovere i muscoli del viso per riproporre spontaneamente le espressioni dei propri genitori. Un’altra occasione in cui la si può vedere all’opera è durante la danza non impostata da delle coreografie prestabilite.

Memoria procedurale

È quella a cui si deve la possibilità di apprendere dei comportamenti e delle procedure. Ne sono un esempio non solo la capacità di utilizzare dei mezzi di locomozione, come la bicicletta o l’automobile, ma anche le abilità necessarie per le attività sportive, come il nuoto o i giochi di squadra.

Memoria autobiografica ed episodica

Anche in questo caso si tratta di una memoria a lungo termine fortemente legata alla sfera emotiva, che si basa sul vissuto individuale. Rientrano in questo gruppo non solo tutte le immagini mentali legate ai ricordi del passato, ma anche eventuali odori o suoni specifici, in particolari quelli che si tendono ad associare a dei momenti dal forte impatto emotivo. Un esempio chiaro può essere quello legato alle bevande energetiche, il cui sapore artificiale può risultare sgradevole a certe persone, magari perché ricorda loro delle medicine che hanno dovuto prendere quando erano bambini e stavano male.

Memoria visiva

È il tipo di memoria a lungo termine che si basa sulle immagini catturate attraverso la vista e memorizzate nel cervello. Permette di riconoscere persone e luoghi visti dal vivo, in foto o attraverso uno schermo.

Memoria uditiva

Se la tipologia precedente fa affidamento sul senso della vista, per questa è fondamentale l’udito. Si tratta della memoria che permette di riconoscere la voce di una persona che si conosce, oppure il verso di un animale, ma entra in gioco anche nel momento in cui memorizziamo una melodia o una canzone.

Memoria semantica

Si tratta della capacità di memorizzare suoni complessi come le parole, le definizioni e perfino le date di storia o gli elementi geografici, come i nomi delle città, dei fiumi e delle montagne. È un tipo di memoria a lungo termine con connotazioni emotive, ma determinata da elementi fissi e stabili nel tempo.

Memoria iconica

È un tipo di memoria a breve termine che entra in gioco nelle situazioni in cui, per esempio, dobbiamo leggere un numero di telefono sconosciuto per poi digitarlo sulla tastiera di un telefono. Questo processo si basa sulle informazioni visuali e spaziali impresse nella retina, che rimangono nella memoria umana per un tempo molto limitato. Va comunque sottolineato che, se le condizioni di nitidezza dell’immagine sono sufficientemente alte, il ricordo può perdurare a livello visivo.

Comunicazione e marketing sfruttano la memoria e le emozioni

Secondo diversi studi di neuroscienze fatti negli ultimi decenni, uno degli aspetti fondamentali per fissare un ricordo prevede l’intervento della sfera emotiva. Questo è dovuto alla grande importanza rivestita dalle cortecce sensoriali superiori del cervello, che sono adibite all’elaborazione degli stimoli che arrivano dai cinque sensi del corpo umano. Da tutto questo si può dedurre che, in base alla cultura e alla storia personale di ogni individuo, le esperienze sensoriali e la memoria ad esse associata sono correlate alle emozioni.

Questa informazione si è rivelata estremamente utile nel campo della pubblicità e del marketing, che proprio per questo tenta di sfruttare i sentimenti dei potenziali clienti ai quali si rivolge, a seconda del proprio target. Ciò vale anche per quanto riguarda le campagne sui social media, non soltanto per gli spot pubblicitari che puntano sulla nostalgia o l’empatia.

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