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Cosa fare a Procida in due giorni

Quando pensiamo di visitare la nostra bella Italia, non possiamo che perderci fra tutte le eleganti e caratteristiche mete che ogni giorno può offrirci. 

Paesaggi incontaminati che uniscono il blu del mare a un verde profondo, borghi pittoreschi rappresentati dai più grandi artisti rinascimentali, con pennellate che niente potevano con la bellezza reale; montagne altezzose che si allungano verso un cielo luminoso e città talmente piene di arte e cultura da far arrossire anche solo a parlarne.

Un insieme che unisce il bello al naturale, lasciando a bocca aperta anche il viaggiatore più spavaldo.

Fra tutte queste meraviglie non possono che spiccare le isole, terre perfette circondate dal mare, che ci rendono un Paese davvero unico, diversificato per le sue particolarità ma di certo mai noioso.

Una fra le tante l’Isola di Procida, magari non conosciuta come altre ma sempre un luogo magico e ricco di quel sapore retrò che ben si abbina alla pace e la tranquillità di cui siamo tanto alla ricerca.

Un mare blu cobalto che bacia una terra antica, ricca di quella bellezza e quella cultura che l’hanno resa famosa nella letteratura e nel cinema, esempio lampante il film “Il postino” con Massimo Troisi, e che l’hanno eletta Capitale Italiana della cultura per l’anno 2022. 

Ogni giorno una serie infinita di turisti, dall’uscita del film che ha reso un’icona lo sfortunato attore napoletano, si domanda dove sia la spiaggia del Postino, un luogo incontaminato, divenuto uno dei più frequentati di tutta l’isola.

Ma, una volta arrivati, cosa fare a Procida in due giorni?

Toccata la terraferma, poggiando il primo piede a Marina Grande, non potrete che rimanere incantati dai colori pastello delle case che si mostrano fiere sul lungomare, dall’architettura elegante e dall’atmosfera unica da villaggio di pescatori; ancor oggi mantiene quel fascino antico e genuino, ma che si lega facilmente ai bisogni dei tanti turisti che ogni giorno vi arrivano. Offrendo bar, piccoli ristoranti e antichi negozi di prodotti artigianali.

Un quadro delicato che non può che attirare e meravigliare, in quella semplicità che sembra quasi essersi fermata ad un’epoca non così moderna.

Come per le altre isole del Golfo di Napoli, Capri ed Ischia, non esiste tempo sufficiente per assaporarla a pieno, per capirne veramente l’essenza; ma se quello a disposizione è breve, in due giorni si possono ammirare davvero tante unicità. Sempre con la voglia e la risolutezza di girare fra le vie scoscese e sentirsi parte del posto.

Avviamoci allora fra i colori inconfondibili delle sue piccole abitazioni, gustiamoci i profumi intensi che aleggiano nell’aria, lasciamoci trasportare dal suo bisogno di regalarci arte e cultura; e soprattutto, chiudiamo gli occhi e ascoltiamo, con tutti i sensi, le delicate onde che accarezzano la sabbia.

Procida si, è una piccola Isola, ma è anche un grande posto per ritrovarci a sognare.

Palazzo d’Avalos, l’ex carcere di Procida

Uno degli edifici che non si può fare a meno di visitare è di sicuro l’ex carcere dell’isola, il Palazzo d’Avalos, edificio principale di Terra Murata e punto più alto dell’intera isola.

Una costruzione che sembra incutere spavento ma che affaccia su un mare incontaminato, e che riesce ad alleggerire anche le detenzioni più lunghe.

Voluto fortemente dalla famiglia d’Avalos, governatori dell’isola dal ‘500 al ‘700, prima di divenire luogo di reclusione ha dato vita a incontri importanti, prima come palazzo Signorile e poi Reale dei Borboni. 

Solo dal 2013 è stato messo in sicurezza per permettere ai visitatori ed ai residenti di godere, ed anche un po’ temere, i vasti spazi comuni, le aree dedicate alle celle, la caserma ed il padiglione della guardie, gli orti sociali e l’edificio dei veterani; il tutto accompagnato da quell’aura oscura e tenebrosa che tanto piace ai turisti.

Terra Murata, il borgo fortificato dell’isola 

Come non ci si può innamorare di quell’incantevole borgo medioevale, che si affaccia e saluta, quasi ad onorarla, quella distesa azzurra di mare? Non si può.

Chi arriva cautamente a Procida deve assolutamente girovagare per il centro fortificato di Terra Murata, punto culturale e storico dell’isola.

Una passeggiata che potrebbe sembrare faticosa, salite ripide e continue si alternano a brevi tratti pianeggianti, ma con una vista che incanterà ad ogni passo: un’occhiata intensa su tutto il golfo di Napoli, con le sue mille sfaccettature, colori e atmosfere.

Arrivare dopo aver faticato e trovarsi di fronte tanta bellezza impone di respirare a fondo e perdersi in ogni particolare. Aria leggera, bellezze senza tempo.

Non solo il Palazzo d’Avalos quindi, ma il panorama, l’Abbazia di S. Michele, con all’interno un dipinto iconico in cui il Santo sconfigge Satana, i due cannoni risalenti alla lontana Repubblica napoletana del 1799 e i sotterranei; questi luoghi di sepoltura meriterebbero un tour a parte, tanto sono interessanti e pieni di storia.

Un borgo nato come difesa dagli attacchi via mare e divenuto un luogo pieno di magia: fortificazioni medioevali che hanno unito la propria autenticità ad un carattere quasi mistico, per la gioia di tutti i visitatori.

Casale Vascello, i colori di Procida

Un altro vero tuffo nella storia di questi luoghi e di tutta la regione è dato dalle tante e caratteristiche abitazioni di Casale Vascello.

Costruzioni architettoniche con pochissime aperture verso l’esterno ed affacciate su un unico cortile, per prevenire i continui attacchi dei Saraceni.

Le sue case colorate, ognuna appoggiata all’altra, quasi a formare un arcobaleno infinito, con i balconi coperti da un arco, tipicamente in stile arabo, riportano nell’immediato i turisti in un piccolo mondo a parte; in un’atmosfera suggestiva, che non ha subito tempo o progresso, in cui ci si può far totalmente trasportare dalle emozioni; ed evocare momenti storici di grande intensità.

Passeggiare fra queste viuzze silenziose sarà solo una parte dell’incredibile visita di questo complesso secentesco.

La Corricella 

Fra i tanti piccoli borghi medioevali dell’isola di Procida non possiamo dimenticarci della Marina di Corricella.

Un suggestivo gioiello marinaro affacciato gentilmente sul mare, anche questo luogo di riprese del film “Il postino”, che oltre al panorama regala pittoresche abitazioni colorate e profumi unici e densi.

L’odore di salsedine fa da padrone in questo porticciolo seicentesco, luogo scelto per una vacanza nel più totale relax, così come le piccole strade caratteristiche, le cupole, le gradinate, le scale e le logge variopinte.

Una carezza per gli occhi e per l’anima, che facilmente si unisce alla scelta dei più pregiati e rinomati ristoranti di pesce di tutta l’isola.

Una vera e propria tappa obbligata.

Le migliori spiagge di Procida

Procida non è solamente arte e cultura, ma anche un luogo dove potersi godere un mare invidiabile e un relax totale.

La sabbia scura fa da cornice all’acqua cristallina, e dona una pace completa e totalizzante.

La spiaggia più lunga dell’isola, ed anche la più frequentata, grazie alla vicinanza di campeggi, è quella di Ciraccio. Una luogo fortemente naturalistico, con un solo stabilimento, per un rilassamento completo.

Se invece siamo alla ricerca di una darsena che si affacci su fondali bassi, per una giornata coi bambini, dobbiamo dirigerci verso la spiaggia della Chialolella. L’alternanza di aree verdi a quelle rocciose e la vista sull’Isola di Vivara, area naturale davvero unica nel suo genere, rendono questo luogo uno dei più scelti dalle famiglie. E dai ragazzi che hanno voglia di divertirsi e rifocillarsi al tempo stesso.

Le chiese

Anche i luoghi di culto rendono la scelta di una gita su quest’isola un’idea più che azzeccata.

La Chiesa di Maria Santissima della Pietà e San Giovanni Battista, il Santuario S. Maria delle Grazie Incoronata e la Chiesa di San Leonardo, tutte edificate fra il XVI e XVII secolo, donano quella giusta spiritualità a chi decide di fare un tour di Procida. Un momento di raccoglimento che attrae fortemente tutti i turisti che arrivano.

Due giorni sono veramente pochi per visitare questa particolare isola, ma sono decisamente un buon inizio per potersene innamorare. E per tornare ogni volta che se ne ha la possibilità.

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