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Festival della birra Monaco di Baviera

Molti paesi della Germania hanno la propria festa della birra, che si svolge di solito fra la fine del mese di agosto e la prima metà di settembre.

A Monaco di Baviera invece questa festa viene posticipata di circa un mese, ed è di certo la più attesa e frequentata di tutto il Paese; diventando in breve tempo un vero punto di ritrovo per i giovani alla ricerca di divertimento e per gli amanti e i degustatori della birra; di mezza Europa.

L’Oktoberfest, letteralmente festa di Ottobre, da una festival popolare in pochi anni infatti è riuscito a trasformarsi nella più grande fiera al mondo, con più di sei milioni di visitatori l’anno e ben oltre sette milioni di boccali di birra distribuiti. E ogni boccale contiene un litro di questa eccezionale bevanda! Un evento talmente importante da essere ormai imitato da altri paesi, anche fuori la Germania, con turisti sempre entusiasti e ben disposti a godersi ogni giornata ed ogni bevuta.

La festa della birra di Monaco si svolge per ben 16 giorni in una vasta area chiamata prato di Teresa, Theresienwiese in tedesco, Wiesn in dialetto bavarese, e si conclude la prima domenica di Ottobre.

Quarantadue ettari di estensione territoriale che si riempiono di bancarelle di prodotti tipici, giostre da luna park ed i famosi tendoni; che si caratterizzano per tema e per tipologia di birra venduta.

Solamente sei birrifici storici possono rifornire questi tendoni, e per l’occasione producono una particolare birra, la Märzen, leggermente più scura delle classiche e con un tasso alcolico più contenuto; solo il 6%.

La lunga tradizione della produzione dell’Oktoberfestbier per il festival ne ha fatto una vera e propria specialità popolarissima e amatissima in Germania ed anche oltre i confini, con una reputazione simile a quella di un’ambasciatrice di Monaco; che rispecchia insieme la tipicità della città ed il suo stile di vita.

Oltre ai fiumi di birra, alla musica ed al divertimento la festa della birra offre anche piatti prelibati da gustare seduti in uno dei tanti tendoni. Vige la regola severa che ogni boccale vada bevuto solo ed esclusivamente seduti, e nessun tedesco, né tantomeno i turisti provenienti da altri Paesi, hanno il coraggio di infrangere.

Le tante prelibatezze della Baviera, lo stinco di maiale, i crauti e le salsicce per elencarne alcuni, verranno gustate lentamente, per entrare a pieno nello spirito mangereccio e festaiolo di questo enorme evento.

Storia della festa della birra

L’Oktoberfest nacque nel lontano 1810, in una delle giornate di festeggiamento per il matrimonio fra il principe ereditario Ludwig e la bellissima principessa Therese. Numerose feste private e pubbliche in onore degli sposi, che si conclusero con la corsa dei cavalli del 17 ottobre e che vennero poi replicate ogni anno dando origine appunto al festival; quel festival che ormai tutti conosciamo ed amiamo.

Il luogo dove si tenne la festa venne scelto fuori città, proprio per ospitare comodamente le oltre 40.000 persone presenti; che vennero poi allietate con una fresca birra servita in antichi boccali di terracotta.

Con gli anni la festa ebbe una crescita costante che portò una vera e propria evoluzione goliardica: alle corse dei cavalli si aggiunsero giostre, altalene e pista da bowling, nonché diverse lotterie con lo scopo comune di donare abiti e coperte ai poveri della città.

Ma fu solo alla fine del XIX secolo che conobbe quell’evoluzione che la portò ad essere il tipo di festa che conosciamo ancora oggi.

La luce elettrica illuminò i quasi 400 banchi di vendita presenti e l’amministrazione cittadina autorizzò oltre alla vendita di birra la nascita della prima rosticceria. Bande folkloristiche iniziarono a proporre la propria musica e grandi padiglioni offrirono posti a sedere a tutti i visitatori che decisero di godersi qualche ora in piena allegria.

Un vero e proprio evento che sarebbe divenuto un punto di riferimento per i giovani bavaresi e per tutti quei turisti che oltre alla birra volevano assaporare un’atmosfera tipicamente tedesca; accompagnata da costumi tipici, piatti tradizionali e divertimento puro.

Nonostante più volte sia stato criticato per l’eccessivo consumo di alcol, l’Oktoberfest non ha mai diminuito il numero di visitatori presenti; anzi, è riuscito a raccogliere anche famiglie con bambini.

Tendoni della birra

All’Oktoberfest vengono allestiti ben 14 grandi tendoni, con una capienza che può arrivare fino alle diecimila persone, e 21 tendoni di dimensioni ridotte.

Ogni anno risultano sempre molto affollati e caotici, con file per entrare che possono essere piuttosto lunghe; vale comunque sempre la pena attendere il proprio turno perché la birra, così come tutta l’atmosfera, potrà riportarci assolutamente indietro nel tempo. E farci sentire un vero cittadino bavarese.

Ogni tendone andrebbe visitato, ma se il tempo a disposizione non lo permette meglio indirizzarsi fra alcuni più specifici, che ci regaleranno comunque momenti unici e sensazioni mai provate.

Tendone Hacker-Pschorr

Questo padiglione a gestione famigliare è uno dei più frequentati dell’intera festa della birra. I monacensi, tanto ci sono affezionati, non lo chiamano più col suo nome originale ma con un simpatico nomignolo, “Il cielo della Baviera”; proprio per la confidenza che ormai hanno con i proprietari, per l’allegria e la vivacità che percepiscono entrandovi e per le bellissime decorazioni interne, naturalmente. Un tendone molto ampio, che riesce a raccogliere novemila persone fra la parte esterna ed interna, con camerieri obbligatoriamente in abiti tradizionali ed un tetto “Cabrio”: durante le giornate di sole una parte del tetto viene rimossa dando l’impressione, appunto, di toccare il Cielo della Baviera.

Un tendone in cui passare delle ore divertenti, in compagnia di buona musica e di boccali ghiacciati.

Armbrüstchutzen-Festhalle

Uno dei tendoni più grandi, presente a questo festival già dal 1895.

La birra che viene servita, accompagnata dai tanti squisiti piatti di carne di allevamenti di proprietà, è la Paulaner Oktoberfest, 13.50 euro al boccale. Ovvero al litro.

Ma non è questa la particolarità di questo padiglione, ma un’attività che ogni turista, tedesco e straniero, attendo con impazienza: la gara di balestra.

Da 75 anni a questa parte il pubblico rimane colpito da questa sfida di tiro al bersaglio, dove provetti tiratori, piuttosto esperti, gareggiano a colpi di balestra; con bersagli situati a ben 30 metri di distanza!

Tutto il tendone, che ha nella traduzione del nome diventa proprio “tenda del tiro con la balestra”, racchiude un’estetica che gira proprio alla caccia ed al tiro con la balestra. Un modo per far immergere ancora di più l’ospite in un clima davvero unico e particolare.

Tendone Marstall

Questo tendone è la grande novità della festa della birra del 2014.

Subentrato allo storico Hippodrom dopo che il proprietario è stato condannato per evasione fiscale, ha subito trovato la sua clientela fidata ed uno stile che ancora oggi lo rende inconfondibile.

I proprietari dello stand, i componenti della famiglia Able, hanno puntato infatti fin da subito sulla qualità del servizio e l’accoglienza ospitale; sempre senza far venire meno l’atmosfera tradizionale della festa della birra.

Non un tendone grandissimo, solo, per così dire, quattromila persone ospitanti, ma di sicuro molto apprezzato.

Tendone Fischer Vroni

Il Fischer Vroni viene riconosciuto soprattutto perché offre un menù che si distanzia fortemente dalla carne: piatti a base di pesce, insalate e opzioni vegetariane sono i padroni di casa.

Una particolarità che raccoglie ogni anno una grande moltitudine di visitatori, nonostante le piccole dimensioni del tendone.

La birra servita, l’Augustiner, a 12.90 euro a boccale, si accompagna egregiamente a questi gusti più delicati.

Quasi uno stand unico grazie alla sua cucina, ma che di sicuro ha trovato subito i suoi clienti più affezionati.

H2 Conclusione 

Non si può capire a pieno l’Oktoberfest senza passarci almeno qualche giorno, e senza assaggiare alcune delle sue storiche ed inconfondibili birre.

Un festival che trova radici nella storia, ma che è decisamente puntato verso un futuro ridente. E soprattutto conviviale.

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